Confermata l’espulsione di Luca Palamara dall’Anm. Lui si difende: “Mai barattato la mia funzione”.
ROMA – Confermata l’espulsione di Luca Palamara dell’Anm. Il sindacato dei giudici non hanno salvato il magistrato approvando la decisione presa nel mese di luglio.
Una sentenza non condivisa da Palamara che aveva presentato ricorso e richiesto di essere ascoltato. Il voto, però, non ha cambiato il suo destino con 111 persone che si sono espresse a favore di quanto deciso in estate. Un solo voto contrario all’espulsione mentre una scheda è stata bianca.
La reazione di Palamara
Dura la reazione di Luca Palamara. “Da magistrato e da cittadino che crede profondamente nel valore della giustizia equa ed imparziale ribadisco che le decisioni devono essere rispettate – ha detto l’ex membro del Csm – con altrettanta forza ribadisco di non aver mai barattato la mia funzione. Auguro buon lavoro all’Anm nell’auspicio che torni ad essere la casa dei magistrati“.
Durante la sua udienza davanti ai colleghi ha precisato che il “suo intendimento non era quello di scappare, nascondermi, andare via, ma solo spiegare quello che è successo“.
Parole che non hanno convinto gli altri magistrati. L’espulsione (definitiva) dall’Anm per Luca Palamara è stata confermata quasi all’unanimità visto che 111 voti (sui 113 totali) si sono espressi a favore della decisione presa a luglio.
Palamara ai colleghi: “Non ho mai detto muoia Sansone con tutti i filistei”
Luca Palamara in questa udienza ha deciso di difendersi dalle accuse: “Sulle chat io rispondo dei fatti che mi riguardavano – le parole dell’ex magistrato – non voglio coinvolgere nessuno, non ho l’atteggiamento di dire muoia Sansone con tutti i filistei“.
Parole dure che non hanno cambiato il destino di Luca Palamara. Confermata l’espulsione dall’Anm per il magistrato per i fatti emersi dagli atti dell’inchiesta di Perugia. E nelle prossime settimane potrebbero esserci importanti novità su questo fascicolo.